lunedì 25 novembre 2013

L'Albatross, oltre la tempesta




"Dove va uno, andremo tutti"...
Cit. film "L' Albatross, oltre la tempesta"

Opera del regista Ridley Scott, ispirata a una storia vera, dove la sconfitta dei due maestri di vita (il professore e lo skipper), a cui le istituzioni e le regole tarpano le ali, viene ripagata dal riconoscimento, dall’affetto e dalla stima che i ragazzi, ormai diventati adulti, riescono a manifestare nei loro confronti.
Il viaggio come l'emblema della crescita, un film che personalmente mi è piaciuto e che consiglio di vedere.

Circolando ...

Quando si parla di educazione il mio pensiero si volge direttamente su quella fascia d'età chiamata adolescenza ed è proprio per questo motivo che i temi da me preferiti avvolgono tutte le problematiche, i rischi e di conseguenza anche gli ipotetici interventi educativi che si possono progettare per colmare o prevenire atteggiamenti a rischio di giovani ragazzi.
Quando mi è stata data l'opportunità di scegliere dove svolgere l'attività di tirocinio, ho pensato di mettermi in gioco in un luogo dove potevo ottenere un stretto contatto con ragazzi adolescenti problematici per via delle scelte e dei contesti di vita in cui vivevano, in cui forse vivono tutt'ora.
La mia curiosità e la voglia di conoscere realtà vicine ma, a me lontane allo stesso tempo, mi ha portato a scegliere di fare questa esperienza come tirocinante all'Unità Operativa Dipendenze Patologiche, occupandomi soprattutto della tossico dipendenza e del GAP (gioco d'azzardo patologico).
Grazie a questa esperienza ho potuto partecipare a numerosi progetti che il l'U.O Dipendenze Patologiche, insieme a un'equipe di professionisti, ha ideato e conseguentemente avviato.

Il progetto che ora voglio mostrarvi e descrivervi si chiama "Circolando".
"Circolando" si occupa di intervenire nella prevenzione dei rischi correlati al consumo di alcol e droghe, destinato ai giovani consumatori di sostanze psicoattive. Si applicano quindi interventi di operatori pari all'interno di eventi e contesti del divertimento, dove l'attività informativa e di sensibilizzazione sui comportamenti a rischio (attraverso il contatto diretto e la relazione con i ragazzi), diviene la sfida principale che gli educatori si pongono.
Gli obiettivi del progetto sono:
-        informare sui rischi connessi al consumo di sostanze psicoattive (alcol, droghe, tabacco);
-        intercettare i bisogni e i fenomeni legati alle pratiche di addiction nei contesti del divertimento;
-        incentivare l'utilizzo del profilattico per la prevenzione dell’HIV e delle mts;
materiale utilizzato

...L'importanza di promuovere consapevolezza sui rischi connessi alla guida sotto effetto di alcol e droghe, e magari l'intervento effettuato da un "pari", può risultare più efficace ...

L'intervento si realizza tramite l'allestimento di uno stand con materiali informativi all'interno di contesti del divertimento ad ampia affluenza di pubblico, come parte integrante e non marginale nell'offerta stessa. 

giovedì 21 novembre 2013

E se parliamo di Cooperative Learning ?

Il Cooperative Learning può essere definito come una delle tante metodologie di insegnamento che si possono applicare in un contesto di classe, attraverso il quale gli studenti apprendono in piccoli gruppi aiutandosi a vicenda e sentendosi conseguentemente corresponsabili del reciproco percorso.
L'insegnate viene percepito come "facilitatore" e organizzatore delle attività, dunque dovrà predisporre un'ambiente di apprendimento strutturato nel quale gli studenti, motivati dal clima relazionale positivo, trasformeranno ogni attività di apprendimento in un processo di "problem solving di gruppo", dove la riuscita degli obiettivi predefiniti si potrà realizzare mediante l'aiuto e il contributo di tutti i componenti del gruppo. 
Obiettivi che possono essere raggiunti solo se all'interno del gruppo si sono sviluppate determinate abilità e competenze sociali che possiamo intendere come un insieme di abilità interpersonali necessarie per mantenere un livello di cooperazione qualitativamente alto.
Il Cooperative Learning come metodo didattico, come raggiungimento di obiettivi comuni dove gli studenti si sentono protagonisti di tutte le fasi di lavoro, dalla pianificazione alla valutazione, e come tale si distingue e si contrappone sia dall'apprendimento competitivo che da quello individualistico, presentandosi applicabile per qualsiasi materia, compito e curricolo.

Quali vantaggi presenta?
Dalle numerose ricerche che sono state fatte su questa metodologia di apprendimento, possiamo affermare che numerosi sono i vantaggi che porta:

  • miglioramento dei risultati degli studenti, sviluppando una motivazione intrinseca e maggiori capacità di ragionamento e pensiero critico;
  • relazioni più positive tra gli studenti, in quanto percepiscono e sono consapevoli dell'importanza di ciascuno al lavoro, sviluppano in questo modo un rispetto reciproco e lo spirito di squadra;
  • un maggiore benessere psicologico, questa metodologia porta a sviluppare anche un maggior senso di efficacia e autostima, rispondendo alle difficoltà con un atteggiamento migliore.
Dunque, posso concludere affermando che la cooperazione porta con se efficacia, dall'interdipendenza positiva, alla responsabilità individuale e di gruppo, all'interazione costruttiva e alla valutazione di gruppo, e penso che sia una metodologia di apprendimento che dovrebbe essere applicata in qualsiasi contesto classe della scuola.

venerdì 15 novembre 2013

Io e Te

Ma a volte si preferisce star soli, isolarsi dal "tutto" che ci crea tensione, ansia, quasi paura...
Perchè?
Magari ci sentiamo incompresi, non accettati, forse diversi e questo in adolescenza spesso può succedere,
quando ancora non è stata costruita una vera "identità personale",
e cerchiamo solo di piacere agli altri senza piacere per primi a noi stessi.









"Una storia, in effetti, ce l'avevo. Me l'ero inventata una mattina a scuola. Ma le mie storie le tenevo per me, perché se le raccontavo si sciupavano subito come i fiori di campo tagliati e non mi piacevano più. Però questa volta era diverso."
Frase del libro "Io e te"



"E' stata l'idea di un adolescente che deve confrontarsi con i suoi coetanei. E' una prova pazzesca, alla quale in genere non pensiamo. Lorenzo, il protagonista, è un ragazzo tormentato, chiuso, confinato nel suo mondo. Non ha amici. Vive la famiglia e la scuola come entità estranee. Ma avverte l'impulso di cambiare: perché intuisce che per un diverso non c'è futuro. E allora mette in atto una strategia di sopravvivenza che lo faccia assomigliare agli altri".

 Niccolò Ammaniti


giovedì 14 novembre 2013

Personal Learning Environment (PLE)

Il mio Personal Learning Environment (PLE)
"Come prendere il controllo e gestire il proprio apprendimento"
fonte presa da Wikipedia

Si possono distinguere elementi che utilizzo per lo studio, per la ricerca, ma anche tutto ciò che appartiene alla mia quotidianità.



martedì 12 novembre 2013

L'onda di Dennis Gansel


L'onda (Die Welle) è un film del 2008 diretto da Dennis Gansel, tratto dal romanzo di Tood Strasser L'onda, a sua volta basato sull'esperimento sociale denominato La Terza Onda (The Third Wave), avvenuto nel 1967 in California.
Fonte presa da Wikipedia

Un film tratto da una storia vera, nel quale i temi affrontati sono l'ideale di "gruppo" che crea forza e unione, dove i ragazzi percepiscono protezione da esso come se al suo interno fossero indistruttibili.
 Il gruppo vissuto come seconda famiglia in quanto l'attenzione e l'interesse di quest'ultima a volte può venire a mancare...
Un film molto toccante che consiglio a tutti voi di vedere.

"Quello che manca alla nostra generazione è qualcosa che crei coesione, un obiettivo comune." 
Cit. film L'onda

Adolescenza e Prevenzione

In adolescenza, la famiglia mantiene il suo ruolo fondamentale di guida verso i valori e i compiti di sviluppo, ma a quest'ultima, si affianca il gruppo dei pari che sembra risponda ai bisogni
di accoglienza dell’adolescente.

 L’adolescenza rappresenta, infatti, una fase che si caratterizza per una fame di socializzazione orizzontale e che si esprime attraverso lo stabilirsi di legami di gruppo che creeranno una microsocietà fatta di coetanei o di pari età.
Il gruppo, dunque, diviene la base dalla quale muoversi per esplorare il mondo, per sviluppare la propria identità personale, ed è quindi fondamentale per non bloccare lo sviluppo dell’adolescente.
L’espressione “Peer education”, tradotta più diffusamente in “Educazione fra pari” è ben nota a
livello internazionale nell'ambito dell'educazione e rimanda al “rapporto di educazione\influenza
reciproca che instaurano tra loro persone appartenenti a un medesimo gruppo”.
L'educazione tra pari è un processo educativo
che si può applicare a diversi livelli.

Tratta di un approccio nuovo che mette in discussione il ruolo dell'esperto tradizionale e
rivendica il diritto dei giovani ad avere accesso alle informazioni.
Tra gli obiettivi che si propone di perseguire la peer education, c'è quello di individuare, formare e supervisionare l’intervento di un gruppo di giovani per la diffusione di informazioni sul tema della Educazione alla Salute nella scuola.

La peer education non esclude la presenza di figure adulte (insegnanti e operatori sanitari) ma ne
cambia la collocazione prediligendo tuttavia la formazione di un gruppo di ragazzi per trasmettere loro competenze come “facilitatori del lavoro di gruppo” e “opinion leader” sui temi dell’educazione alla salute all’interno delle loro scuole o delle loro classi. 

Si intende, dunque, formare un particolare gruppo di pari, che facendo leva sulle capacità comunicative e relazionali degli stessi, possano creare un ambiente scolastico connotato da un clima affettivo positivo che favorisca la riflessione e lo scambio comunicativo su tematiche, centrali nel periodo adolescenziale, quali quelle della affettività e sessualità e dell'uso/abuso di sostanze stupefacenti.